Tiro a Segno Nazionale Sezione di Breno

1862

Giugno 1879: la tettoia del campo di tiro a segno, in occasione della visita dell'ispettore

      

Informazioni aggiuntive

Società

Tiro a Segno Nazionale Sezione di Breno

Anno fondazione

1862

Sede

Via G. Garibaldi 21

CAP

25043

Città

Breno

Provincia

BS

Regione

Lombardia

Telefono Società

0364.21090

Fax

0364.21090

E-mail Società

postmaster@tiroasegnobreno.it

E-mail PEC Società

tiroasegnobreno@pec.it

Numero soci

885

Numero tesserati

349

FSN/DSA/EPS

UITS

Discipline

tiro a segno

Impianti

poligoni per tiro ad aria compressa ed a mt. 25 (10 linee) ed un campo di tiro a mt. 300. In particolare: 1 impianto a Breno con n. 9 linee e 1 impianto a Malonno con n. 4 linee.

Colori sociali

azzurro e giallo

Affiliato UNASCI

SI

Affiliata UNASCI negli anni

2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021, 2022, 2023

Pagamenti

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Stella di bronzo

SI

Anno Stella di bronzo

1985

Presidente

Renato Prandini

Cellulare Presidente

338.2569698

La storia del Tiro a Segno di Breno è molto lunga e risale a due secoli fa.
La prestigiosa ubicazione, le condizioni di agibilità, le strutture del campo da tiro hanno contribuito alla giusta fama della Sezione, riconosciuta in sede nazionale e non solo.
Fin dall’aprile 1861 Breno aveva dotato la locale Guardia Nazionale di un regolare Campo di Tiro a Segno, costruito in prossimità di Contrada Foppo, dove tutt’ora se ne ravvisano le tracce.
In seguito al proclama del 6 Aprile 1862 in cui Giuseppe Garibaldi richiedeva la partecipazione di tutti per la costituzione di nuove società di tiro, la Giunta Municipale di Breno si affrettava a nominare un’apposita Commissione incaricata di predisporre lo Statuto e quanto fosse necessario per la costituzione di una vera Società di Tiro a Segno.
La Commissione era composta delle seguenti persone: Carganico Avv. Andrea, Ottini Dott. Antonio, Rigali Amadio, Taglierini Avv. Antonio e Vielmi Dott. Carlo.
E così il giorno 8 maggio 1862 venivano riuniti ben 55 Soci in assemblea, per procedere all’approvazione dello Statuto Sociale ed alla nomina delle cariche sociali: Presidente Ottini Dott. Antonio; Vice Presidente Taglierini Avv. Antonio: Consiglieri Carganico Avv. Andrea, Rigali Amadio e Vielmi Dott. Carlo.
Da quel momento la Società entrò quindi nel periodo d’una vita veramente fattiva, improntata a sentimenti militari e patriottici, come del resto esigevano gl’importanti eventi di quell’epoca, e mantenne sempre rapporti intimi con la locale Guardia Nazionale, tanto che le due istituzioni sembravano fuse in un sol fascio e formavano l’attrattiva e l’ammirazione, non solo di Breno e della Valle Camonica, ma di tutta la Provincia.
In seguito, e precisamente con decreto del giorno 11 ottobre 1863, il Governo ordinava che tutte le Società private di Tiro a Segno fossero trasformate in Provinciali, Mandamentali, o Comunali: e ciò allo scopo di interessare i rispettivi enti a concorrere nelle spese non solo ma anche per maggiormente facilitare le istruzioni del tiro al bersaglio e del maneggio delle armi.
Per conseguenza, dopo superate alcune difficoltà, più burocratiche che sostanziali, nel primo trimestre del 1865 anche la piccola Società per il Tiro a Segno dei Carabinieri Camuni veniva trasformata in Società Mandamentale di Tiro a Segno in Breno.
Da ciò si ravvivarono gli entusiasmi con grande costanza e con spirito veramente patriottico, tanto che, nell’anno 1868, un gruppo di tiratori Brenesi, in rappresentanza della Guardia Nazionale e della Società di Tiro a Segno, prendeva parte al Quarto Tiro Nazionale di Venezia, e riusciva meritevole dei seguenti premi: una medaglia d’argento; la somma di L. 200; e un brevetto speciale.
La prima necessità della nuova società era dotarsi di un campo di tiro nuovo: ecco quindi che venne acquisita l’area necessaria scegliendo la bellissima conca di Valle Morina e nel 1879 il campo da tiro era pronto.
Un’ordinanza della direzione provinciale del Tiro a Segno in data 18 Dicembre 1883 autorizzò quindi il cambiamento della denominazione della società con diritto di funzionamento che prendeva il nome di Società Mandamentale di Tiro a Segno Nazionale di Breno.
Il giorno 20 Gennaio 1884 venne adunata l’assemblea dei soci, per la nomina della Presidenza, alla quale furono eletti: Notaio Dott. Pietro Vittadini, Notaio Dott. Francesco Priuli, Ragioniere Antonio Raffaglio e Giovanni Beccagutti. Gli eletti procedettero alla nomina del Presidente, ed all’unanimità venne eletto il Notaio Dott. Pietro Vittadini, e la scelta non poteva essere migliore perché il medesimo si rivelò immediatamente un uomo d’azione e ben presto divenne anche la vera anima fattiva della Società.
Nel 1898 il poligono venne sistemato, ampliato e migliorato e nel 1913 si aggiunse un campo per il tiro di pistola.
Nel libro intitolato “BRENO nelle varie fasi del Risorgimento Italiano” scritto da Fortunato Canevali e pubblicato dall’Istituto Italiano d’Arti Grafiche a Bergamo nel 1929, un capitolo è dedicato alla Società di Tiro a Segno istituita a Breno nel 1862 e testualmente – tra l’altro – si legge:
“Le frequenti Gare di Tiro a Segno indette dalla nostra Società riuscirono sempre interessanti sia per la ricchezza dei premi, sia per l’intervento dei migliori tiratori d’Italia. E’ degno di nota anche il fatto, che la Società di Breno potè sempre contare, tra i Soci, un buon gruppo di scelti tiratori; tali anzi, che in ogni gara sapevano far onore a se stessi e nel contempo mantenere alto il prestigio della loro Società. Prova ne sia che oltre ai numerosi premi in oggetti e in denaro vinti particolarmente, riuscivano ad ornare il Vessillo Sociale di ben 33 medaglie, delle quali 17 in oro e 16 in argento, le quali tutte però vennero regalate quale Oro e Argento alla Patria, per la guerra 1915-1918. Tributate quindi le maggiori lodi anche alle varie Presidenze che si susseguirono l’una dopo l’altra e che tutte, senza distinzione, spiegarono una continua attività per il bene e il progresso della Società, si può concludere: che la Società di Tiro a Segno in Breno può dire con orgoglio che ai giorni nostri conta lunga vita attiva e ininterrotta; e può benissimo annoverarsi fra le più vecchie della Provincia e anche del Regno.”
Ma ancora fino al 1940 e nei primi anni del conflitto, il poligono svolse programmi intensi di regolare addestramento per formazioni e reparti premilitari, militari e organizzazioni civili, raccogliendo un numero eccezionale di tiratori ed effettuando gare ad alto livello di competitività.
Poi anche il poligono, nel vortice dei tragici avvenimenti, ebbe il suo periodo di arresto. Ma fu di breve durata chè subito, nel dopoguerra, la Sezione si ricostruiva con nuovo entusiasmo e fermi intendimenti.
Il merito andava a numerosi “tiratori” brenesi, raccolti attorno alla autentica passione di Mario Bonettini che, forte dell’antico esempio e forse dell’intimo comandamento dell’avo Vittadini, affrontava e risolveva le innumerevoli e ben logiche difficoltà del tempo per riportare il poligono al prestigio conquistato nel passato. Con il Bonettini si ebbe l’interessamento di tanti brenesi ma, in particolare, fu efficace la collaborazione del Dott. Giuseppe Finadri, dell’Ing. Franco Franceschetti, di Giuseppe Salvetti ed altri. E furono questi, in evidenza, a ricomporre una attività regolarmente programmata in allenamenti, gare, manifestazioni.
Si tornava a parlare del Tiro a Segno di Breno e la Presidenza Nazionale portava sul poligono la sua attenzione per preparazioni accurate e selezioni definitive.
Si succedevano a Mario Bonettini, quali Presidenti della Sezione, il figlio Cesare Bonettini, l’Ing. Franco Franceschetti e Dante Zeminian e furono espressioni di entusiasmo e di serietà organizzative da ricordare ed indicare, specie nel tormentato campo dello sport, come veri esempi di preparazione e coscienza direttiva.
Il giovanile appassionato entusiasmo di Dante Zeminian, Presidente della sezione verso la fine degli anni ’70 del secolo scorso, ha trovato nella profonda competenza del Consigliere Giuseppe Salvetti, il giusto completamento per intraprendere valide e nuove imprese. Potenziate le linee di tiro a 200 e 300 metri, coll’appoggio dell’Ecc. Generale Giovanni Gatta, Presidente UITS (dal 1955 al 1975) e ottimo giudice del buon lavoro dei brenesi, il Tiro a Segno iniziò una luminosa fase di manifestazioni nazionali ed internazionali, dando prevalente impulso alle attività con armi di grosso calibro, e vennero effettuate numerose, importanti gare per militari e civili. Tra le numerose vanno ricordate quelle tra Italia ed Ungheria, le selezioni per i campionati nazionali, le preolimpiche, i campionati delle Forze Armate Italiane.
Nel 1969, al compimento del 107° anno di vita la Sezione del Tiro a Segno di Breno chiamò ancora una volta a raccolta nel suo prestigioso Poligono, centinaia di tiratori per impegnative gare, nella espressione di uno sport che, in un mondo convulso e affannato, richiama al valore di quell’autocontrollo, fatto di equilibrio, di fermezza e di disciplina che serve a difendere e ad affermare la personalità dell’individuo del nostro tempo.
Oggi la Sezione di Tiro a Segno Nazionale di Breno è dotata di due impianti: uno nella storica località di Val Morina composta da campi da tiro per la pistola a 25 metri e per i fucili fino a 300 metri e la palestra di tiro a 10 metri nel cuore del paese.
Nel corso dell’anno la Sezione organizza numerose gare delle quali due sono gli incontri nazionali principali: uno prima delle festività Natalizie (Coppa di Natale) e una all’inizio di settembre (Gara ex-ordinanza Memorial Dante Zeminian).

° …….. – in carica Renato Prandini

+ Fortunato CANEVALI, Capitolo VIII del volume: Breno nelle varie fasi del Risorgimento Italiano, Istituto Italiano d’Arti Grafiche – Bergamo stampato nel 1929